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Vallo di Nera

Borgo Medievale tra Storia e Tradizione

Situato su un'altura che domina le sinuose sponde del fiume Nera, Vallo di Nera è un piccolo comune incastonato tra le imponenti catene montuose del Coscerno e del Maggiore che dista 21 Km da Sellano (25 minuti in auto) direzione Spoleto.

Questo affascinante borgo ha conquistato una fama meritata grazie al suo patrimonio storico e al suo carattere medievale perfettamente conservato. I riconoscimenti ottenuti ne testimoniano il valore: è annoverato tra i Borghi più belli d'Italia, fregia la Bandiera Arancione del Touring Club ed è riconosciuto come Comune Amico delle Api, Comune Fiorito, Città del Tartufo e Città dell'Olio. Questi titoli sottolineano la ricchezza sia culturale che enogastronomica del territorio.

Origini e Sviluppo Storico

Le testimonianze archeologiche rinvenute nella Valdinarco attestano che già in epoca protostorica il territorio fosse abitato dal popolo dei Naharci. L'etimologia del nome comunale affonda le radici nel termine latino "vallum", che designava una fortificazione difensiva, richiamando il periodo della romanizzazione territoriale.

Durante il VI secolo, l'area divenne una curtis longobarda sotto il dominio di Spoleto. Nel 757, con la suddivisione territoriale operata da Re Lotario II in tre gastaldati, Vallo di Nera venne assegnato a quello Pontano.

I documenti storici menzionano il "Castrum Valli" alla fine del XII secolo tra i territori della Valdinarco appartenenti al duca Corrado di Urslingen. Successivamente ceduto alla Chiesa, Spoleto ne ordinò la distruzione per ribadire la propria supremazia. Soltanto il 23 settembre 1217 Spoleto autorizzò gli abitanti a edificare un nuovo castello sul Poggio Flezano, dove sorgeva già una rocca del duca Corrado, purché rimanesse sotto la giurisdizione spoletina.

La ricostruzione portò alla realizzazione di una solida cerchia muraria, di cui oggi si ammirano ancora sezioni ben conservate insieme a numerose torri risalenti a quel periodo costruttivo.

Nel XV secolo il castello si ampliò e si dotò di una seconda cinta muraria che inglobò anche strutture monastiche, come il convento francescano contiguo all'attuale chiesa di Santa Maria Assunta. Nel XVI secolo, durante il picco demografico, l'espansione urbana oltrepassò le mura castellane lungo le principali arterie di accesso, generando il Borgo dei Casali.

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Itinerario tra Pietre, Vicoli e Torri

Il nucleo storico di Vallo di Nera corrisponde al castello medievale, dove si possono ancora osservare ampie porzioni delle mura difensive con le loro imponenti torri. Tra queste emerge il torrione principale, costruito nel XV secolo con funzione di controllo e protezione, strategicamente collocato tra i due principali accessi: Porta Ranne e Portella.

La struttura urbanistica si caratterizza per un reticolo di stradine circolari che si incrociano con vie radiali convergenti verso il punto dominante del castello: la piazza antistante la chiesa di Giovanni Battista. Edificata tra XIII e XIV secolo e parzialmente ricostruita nel XVI secolo, la chiesa presenta una facciata romanica con un piccolo campanile a doppio fornice sormontato da un magnifico rosone. L'interno custodisce numerosi affreschi di Jacopo Siculo dei primi del XVI secolo, tra cui la Dormitio Virginis del 1536 che orna la parete absidale.

Scendendo verso la parte inferiore del castello si incontrano altri edifici religiosi, come la chiesa di Santa Caterina, eretta tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, con facciata ricostruita nel Cinquecento.

Addossata alle mura castellane si trova il vero gioiello di Vallo di Nera: la chiesa di Santa Maria Assunta. Edificata nel 1176, nel XIII secolo passò ai Frati Minori Francescani, che costruirono l'adiacente convento, ampliarono la chiesa dedicandola a san Francesco e trasformarono una torre difensiva nel campanile. Nel XVII secolo, dopo la soppressione dell'ordine, la chiesa fu nuovamente dedicata a Santa Maria Assunta.

L'aspetto esteriore, contraddistinto da una facciata romanica spoletina con rosone centrale e portale ogivale ornato da capitelli fogliati, nasconde un autentico tesoro artistico. Le pareti interne costituiscono un vero trionfo di affreschi che, nonostante l'usura del tempo, continuano a suscitare meraviglia. Tra gli artisti, molti di scuola giottesca, spicca Cola di Pietro da Camerino, autore nel 1401 del celebre affresco raffigurante "La Processione dei Bianchi" del 1399.

Oltre le mura, lungo la strada verso il cinquecentesco Borgo dei Casali, sorge la chiesa di San Rocco, costruita nel XV secolo. Proseguendo verso Castel San Felice, si incontra l'Edicola della Madonna delle Forche, affrescata alla fine del Quattrocento. Più avanti sorgeva anche un oratorio dedicato a sant'Antonio, oggi quasi completamente scomparso.

La Casa dei Racconti e le "Vallanate"

Presso la Chiesa di Santa Maria Assunta si trova la Casa dei Racconti, Antenna dell'Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra dedicata alla tradizione orale della Valnerina. La presenza di questo spazio si collega a una peculiarità degli abitanti di Vallo di Nera, protagonisti di racconti divenuti celebri con il nome di "vallanate", che narrano le straordinarie gesta dei vallani.

Il Territorio e le Frazioni

Il comune di Vallo di Nera comprende diverse frazioni, alcune delle quali, come Piedipaterno, Meggiano e Geppa, mantengono l'aspetto di castelli fortificati.

A circa tre chilometri da Vallo di Nera si trova Piedipaterno, un piccolo insediamento situato a livello del Fiume Nera. Come indica il nome, Piedipaterno si sviluppò come borgo del sovrastante castello di Paterno, del quale oggi rimangono solo tracce delle mura esterne e della torre. Scoperte archeologiche ed epigrafi tardo-repubblicane confermano l'occupazione romana del territorio.

Nel paese si possono visitare diversi edifici sacri, tra cui la chiesa di San Sebastiano del XIII secolo. Nelle vicinanze si trova la chiesa di Santa Maria de Ugonis, conosciuta anche come chiesa dell'Eremita, situata presso il cimitero. Questo edificio sacro, dotato di cripta e monastero annesso, fu fondato dai monaci vallombrosiani nell'XI secolo su una chiesa preesistente e rimase attivo fino alla soppressione dell'Ordine nel 1654.

Anche Meggiano mantiene la forma ellittica di castello di pendio, con porta d'accesso e feritoie laterali per il ponte levatoio. Qui si trova la chiesa di San Michele Arcangelo, che conserva l'aspetto del rifacimento seicentesco. Da Meggiano inizia il sentiero che costeggia il Fosso di Roccagelli con le sue cascatelle, perfetto per sport acquatici come rafting e canyoning. L'intero territorio di Vallo di Nera è attraversato da numerosi sentieri per escursionismo, trekking e cicloturismo, incluso il percorso che segue l'ex tracciato ferroviario Spoleto-Norcia.

Presso la frazione di Geppa si trovano i resti dell'antico castello fortificato, punto di partenza del tracciato montano della Via Nursina. L'attuale nucleo edilizio, di dimensioni ridotte, conserva la dimora gentilizia della famiglia Zacchei-Travaglini di Spoleto. Nel 1752 Geppa fu annessa al comune di Paterno-Meggiano e ne seguì le vicende amministrative fino all'annessione a Vallo di Nera nel 1881.

Eventi e Manifestazioni

L'appuntamento più prestigioso e conosciuto a livello nazionale è Fior di Cacio, la mostra-mercato delle produzioni casearie artigianali di qualità e dei prodotti umbri, inclusa la Ricotta Salata della Valnerina, presidio Slow Food. La manifestazione, che si svolge annualmente all'inizio dell'estate (giugno), mira a valorizzare non solo le eccellenze gastronomiche come i formaggi di qualità, ma anche mestieri tradizionali come il pastore e il "casaro", un tempo molto diffusi e ora ripresi soprattutto dalle nuove generazioni.

Come Raggiungere Vallo di Nera

Vallo di Nera dista 21 Km da Sellano (25 minuti in auto) ed è raggiungibile percorrendo la SS685 "Tre Valli Umbre" sia in direzione Cascia-Norcia che Spoleto, per poi salire lungo la SP472 fino a un ampio parcheggio gratuito situato nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria Assunta. 

 

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